10 tipologie di fotografi che puoi incontrare su Facebook

Perle ai porci: comics
Welcome to paradise o welcome to hell, questo è il pensiero che ti frulla nel cervello quando entri in un gruppo fotografico su Facebook o ti iscrivi su un forum di fotografia.
Il secondo pensiero che ti passa per la testa è: che cavolo ci faccio qui? Non stavo meglio prima? Non potevo uscire con gli amici a bere birra e ruttare?
No, tu no! Tu hai deciso di entrare nel fantastico mondo dei gruppi fotografici.
Che tu l’abbia fatto per esprimere la tua arte o per capire cosa cavolo significa MAF, DOF, Matrix, PDC o tutte le altre insulse sigle del mondo, ora ci sei. Sei dentro. Sei etichettato.
Bene, ora che hai deciso di entrare, se vuoi sopravvivere, devi capire con chi hai a che fare.
Quindi, se non sei già uscito a ruttare birra presso il Pub di Minchiate di Sopra, hai la possibilità di scoprire i foto-tipi da Facebook.
Ma anche se sei li a ruttare e stai leggendo, significa che hai il collo inclinato in avanti di 45° e la faccia sbiancata dai led come tutti i tuoi amici al tuo tavolo, e siccome non vi state parlando, tanto vale leggere il resto.
Il Professorone
Il professorone è una figura mitologica, naviga in cerca della vittima designata, non appena vede qualcosa che non funziona in uno scatto, commenta esprimendosi tramite codici incomprensibili per chiunque ed usando terminologie forbite, tanto che il malcapitato fotografo in erba dice: “cazzo ha detto?”.
Del professorone non vedrete mai una sua fotografia, pubblicare le sue foto non è da lui, lui non si espone, neppure una dal cellulare, forse troverete un selfie fatto per caso da bambino con la vecchia polaroid del padre.
Predica terzi, quarti, regole auree, visioni cosmiche, diagonali ritmiche; spesso trova il pelo nell’uovo dove non c’è l’uovo, e si esprime con frasi del tipo: “ciao, è uno scatto buono, solo che io avrei tolto il cane, spostato la sedia, inclinato la fotocamera, inserito un flash, tolto la luce, aggiunto un paletto, spostato i capelli, clonato la siepe, aspettato il tramonto, alzato gli ISO, abbassato i tempi, cambiato obiettivo, lasciato più spazio, tolto un braccio, aggiunto un gomito, tagliato la testa, stretto l’inquadratura… comunque è un bello scatto…”.
L’Artista
Gli Artisti usano la parola “Arte” a sproposito, la spargono sopra ogni foto proprio come il parmigiano, peccato che spesso non si accorgano che la pasta è scotta.
Raramente pubblicano qualche loro foto. Quando lo fanno, sono delle cagate incomprensibili: foto contenenti un angolo di un muro scrostato, un’ombra riflessa sul pavimento nella casa della suocera, una scia chimica, un dito mignolo, cazzate insomma, ma tutte cazzate rigorosamente artistiche.
Se qualcuno non fosse d’accordo, a loro “piace così”.
Il Tecnico
Il Tecnico non fotografa: fotocopia, esegue rilievi, convoca esperti, chiama l’assistenza tecnica.
I suoi strumenti sono impeccabili e conservati gelosamente, sono talmente costosi che il Tecnico è disposto a vendere casa, fare un mutuo per un sigma 200-500 f2.8 ed andare a viverci dentro pur di averlo.
Le sue foto sono nitidissime, non hanno micromosso, puoi contare i pixel uno ad uno, il bordo dell’oggetto fotografato è di una definizione spaventosa, il contrasto tra il nero ed il bianco è incredibilmente netto e preciso, è una bellissima luna quella che pubblica. Palla bianca, fondo nero, in centro.
Il Guardone
Il Guardone scrocca.
Mi chiedo perché in certi gruppi siano in 40.000 e pubblichino solo in 20 o 30, gli altri 39980 evidentemente sono Guardoni.
Il Guardone passa, vede quello che succede, commenta tra sé e sé, litiga con se stesso, si offende, si spamma e poi si banna.
Torna dopo un’ora senza capire come mai il suo account di Facebook non sia più accessibile, per questo non vedremmo mai una sua foto.
Il Principiante
Il Principiante ha comprato da poco la reflex, entra nei gruppi per imparare, dopo un primo periodo da “Guardone” si decide e pubblica la sua prima foto: un tramonto.
Il cielo, il sole al centro, nessuna nuvola ed il mare, piatto come una tavola; un tramonto lo emoziona, lui ci ha messo il cuore… ma è storto.
Contentissimo del suo risultato attende un riscontro; nessun like, nessun commento, torna dopo un’ora e la situazione non cambia, si dispera, allora decide di commentare anche lui scrivendo: “commenti e critiche bene accetti” o addirittura un lapidario “massacratemi”.
Da lì si scatenerà il finimondo, pure i Guardoni scenderanno dal loro trono e si scateneranno contro il malcapitato inveendo sull’errata temperatura del colore del sole. Il principiante risponderà: “… faceva caldo, scusate” e morirà subito dopo o cambierà hobby.
P.s: prima di cambiare hobby, il principiante pubblicherà un post polemico dando dei “professori” a tutti e dicendo che si stava meglio quando si stava peggio.
Il Donnaiolo
C’è solo una parola da associare al Donnaiolo: la gnocca.
Lui la ritrae ovunque: sul letto, sullo stipite della porta, in un campo e spesso in luoghi sporchi e abbandonati, più sono abbandonati più è bello metterci dentro una gnocca.
Il Donnaiolo ha imparato facendo model-sharing improvvisati*, dove la sua più grande mossa creativa è stata quella di pestare il piede al tizio accalcato di fianco.
*Dovete sapere che nei model sharing improvvisati, la luce è quella, la posa è quella, la tua posizione è quella, l’unica differenza sarà data dalla marca della tua fotocamera.
In ogni caso il Donnaiolo non si scoraggia, non gli frega niente di composizione, luci, tecnica; a lui interessa l’intimo, la gamba aperta, la posa erotica, la tetta al vento e, se non si è capito, la gnocca.
Il Bimbominchia
Pensavate che non ci fosse anche in quest’ ambito eh?
Invece esiste. Te lo ritrovi infilato dappertutto, anche nelle mutande, nelle notifiche di Facebook, nelle prime pagine dei gruppi; e se non ti accorgi di lui ti manda una mail e ti telefona a casa.
Ma se gli dici che il suo obiettivo ha un graffio, ti blocca e non lo vedi più (con tua immensa soddisfazione).
La sua foto classica non è fatta con la fotocamera, è fatta con il cellulare a tutta la sua attrezzatura.
Solitamente è ben disposta sopra il centrino del tavolo della zia, da notare l’onnipresente cinghia disposta in modo tale che si legga chiaramente il modello della fotocamera e gli obiettivi tutti puliti ed ordinati.
Il titolo della foto è un’ode al suo ultimo acquisto, anche se si tratta di un filtro cinese da 10 euro. Lui esordisce così:
“Ho aggiunto l’ultimo e più importante elemento, ora faremo grandi cose”
Grandi cose?… cosa pensi di fare con un filtro cinese?Le foto a mandorla? Pensi che ti faccia vedere la grande muraglia? Di fare food con un involtino primavera?
Ogni tanto, però, il Bimbominchia usa la fotocamera: scatta foto al gatto sotto le coperte per dimostrare che la sua bella Nikon non fa rumore a 64.000 ISO… Contento lui 😉
L’Analogico convinto
L’Analogico convinto era meglio quando si stava peggio. L’Analogico convinto era meglio quando le foto uscivano così come le si vedevano, l’Analogico convinto è “io ho esperienza, io può, tu no”.
Ci sono analogici bravi; ho amici analogici bravissimi che amano anche il digitale, ma l’Analogico convinto è altra storia, è contro photoshop, contro la tecnologia. Se potesse si sballerebbe di sali d’alogenuro d’argento facendosi le canne con la carta Ilford.
Tutto sommato il Convinto esce poco dalla tana, pubblica poco. Lui lo sa, passare con lo scanner i negativi è una gran rottura di palle.
Il Purista
Il Purista odia la post produzione, per lui la foto deve uscire come la macchina l’ha fatta.
Lui è quello che ha insultato il medico che ha scritto a penna sulle radiografie di sua moglie, lui è quello che non ha mai disegnato i baffi sulle foto della Merkel perché sarebbe risultata poco reale (?), lui scatta ritratti ai figli, trascrive l’esatta sequenza binaria su un foglio e ne fa un quadro da appendere.
Lui è lui, non potete contraddirlo.
Lui scrive ogni giorno un post di protesta contro la post-produzione.
Il Fotoamatore
Finalmente eccolo: il Fotoamatore, come dice il termine è l’amante delle foto.
E’ l’unico normale, l’unico che si compra una fotocamera per raggiungere lo scatto che ha in testa, l’unico che accetta di buon grado le critiche, l’unico che non fotografa solo gnocca… lui fotografa, punto.
Spesso è bravo, bravissimo, superlativo, altre volte no, forse sei proprio tu che leggi. Se così fosse, benvenuto nel mondo della fotografia.
P.s: Non me ne vogliate ma da editore di Lightwork non potevo esimermi dal mio Post-battesimo.
Edoardo Panella
Facebook Page | www.edoardopanella.it.
con il professorone e il bimbominkia sei da 10 e lode
Tra il guardone e il donnaiolo mia hai convinto 😉 Sei tra i miei preferiti! Spero di diventare presto un fotoamatore. Ad majora
io le foto le scatto anchecon il CUORE
Il Fotoamatore