LightWork Cafè #3: Intervista al Digital Artist Martin Benes
Una persona fortemente positiva che si è formata da sola. Inguaribile sognatore che ama il proprio lavoro e dedica la sua vita nell’aiutare gli altri ad essere dei professionisti migliori.
Quando e come hai scoperto la tua Passione per l’arte digitale?
Fin da quando sono piccolo ho sempre disegnato. Intorno al 1995 scopro Corel Draw e nel 1996 un amico mi fa vedere Photoshop. Da quel momento in poi non mi sono più fermato. La passione per il digitale è per me la naturale evoluzione della mia passione per il disegno su carta.
Quali sono le caratteristiche che oggi deve avere un artista del panorama italiano, per essere competitivo nel mercato?
Per essere competitivi nel panorama italiano bisogna essere fortemente positivi e credere nel proprio lavoro e smettere di pensare “ai cugini dei clienti” che rovinano il mercato. Il mercato su cui competere oggi non è di certo quello composto da clienti che sfruttano il nostro lavoro perché si finirebbe a parlare di ribassi.
Oggi un artista che vuole competere deve avere delle skills multidisciplinari nel proprio settore. Vale a dire che un creative retoucher dovrebbe conoscere non solo Photoshop ma anche un software 3D e un fotografo, avere delle forti nozioni di trucco e styling.
Quale o quali programmi di post produzione utilizzi per il tuo flusso di lavoro?
Photoshop è l’estensione del mio corpo. Posso fare tutto quello che mi serve con questo straordinario software. Tuttavia nel mio flusso di lavoro si inseriscono anche Illustrator, After Effects e Cinema 4D.
Cosa pensi della situazione che stanno attraversando gli artisti freelance in Italia? E’ vero che i budget sono sempre più limitati o è solo vittimismo?
Hai lanciato una bomba atomica. Andando per ordine penso che fare il freelance in Italia oggi, per motivi puramente fiscali, è un massacro. Ogni freelance si sveglia la mattina, sapendo che devolverà il 50% (Se va bene) delle sue fatiche a chi si sveglia la mattina e pensa a come complicare la vita ad un libero professionista. Questo rende la situazione di oggi molto frustrante.
Parlando di mercato, dalla mia esperienza personale ci sono vari tipi di mercato, quello in cui i clienti vanno al ribasso e quello in cui si lavora in modo dignitoso. I budget sono più limitati su alcune cose ma questo non giustifica il vittimismo che risuona nei social network.
Il mondo è cambiato e con esso il modo di lavorare. La rivoluzione industriale è finita da un pezzo e ragionare ancora in modo geograficamente chiuso non porta da nessuna parte.
Tendenzialmente le persone davvero competenti lavorano e continueranno a farlo perché si sanno reinventare e adattare ai cambiamenti. Coloro che non riescono a cavalcare l’onda dell’adattamento, sicuramente stanno soffrendo molto.Le pretese qualitative dei clienti sono cambiate e con esse anche i budget. Chi prima “sparava” cifre da capogiro, oggi non lo può fare più e quindi ne risente.
Basta notare come le grosse agenzie stanno soffrendo del loro sistema pesante e macchinoso e come piccole realtà, flessibili e veloci, stanno guadagnando terreno.
I momenti di crisi sono momenti di opportunità. I giganti cadono, e le persone di talento crescono. Io sono fortemente positivo per quel che riguarda la nostra professione.
Cosa vorresti dire ad un artista emergente che si sente sfiduciato in un momento in cui la concorrenza è tanta e di alto livello?
Gli direi di dedicarsi al miglioramento di se stesso così tanto da non avere il tempo di pensare alla concorrenza. Se sei davvero bravo, il lavoro c’è.
I tuoi tutorial su Photoshop sono tra i più amati dai tuoi fans, qual è il tuo segreto?
Se c’è un segreto è l’essere me stesso, con tutti i miei pregi e difetti. Amo quel che faccio e trasmetto la mia passione agli altri. Non nascondo nulla e dico tutto quello che c’è da dire. La gente apprezza il mio approccio diretto e informale.
Parliamo del Creative Pro Show, ci spieghi com’è nato e quali sono le tue aspettative per il futuro?
Nella vita ho avuto la fortuna di poter lavorare con persone molto brave. Il solo guardare come lavoravano e vedere di persona come ragionavano, mi ha fatto fare dei salti di qualità giganti. Ho pensato quindi che sarebbe straordinario se tutti gli appassionati di digital imaging, avessero la possibilità di vedere all’opera i professionisti più importanti al mondo, confrontarsi con loro e capire il loro modo di pensare. Passare anche solo trenta minuti con una di queste persone, ti può cambiare radicalmente il metodo di lavoro e pensiero.
Fare le giuste domande alle giuste persone. Passione, Condivisione e Scambio sono le parole chiave del CreativeProShow. Il Cps è diventato, grazie alla sua genuinità, uno degli eventi più importanti in Europa nel settore dei digital imaging, ed il sostegno di partner come Fotolia, Xrite, Wacom e Adobe confermano questa crescita.
Nonostante ci siano parecchie persone che tentano di imitare il nostro format, noi siamo sempre un passo avanti perché ci guida la pura passione e volontà di condividere le conoscenze.
Le mie aspettative per il futuro sono quelle di rafforzare la presenza del Cps anche negli altri paesi del mondo e non solo Europa e il lancio di una serie di novità, che al momento non posso svelare. 😉
Cosa pensi del panorama fotografico italiano? Tutti sono fotografi, ma la qualità è ancora un fattore importante o ci si sta abituando alla mediocrità?
Purtroppo vedo tanta mediocrità ma non credo che ci stiamo abituando, anzi, vedo tantissimi fotografi che stanno cercando di combattere questo fenomeno dell’approssimazione. Se da un lato nella fotografia c’è una forte componente artistica, dall’altro, bisogna avere una notevole cultura dell’immagine e chi più dell’Italia ne ha? La qualità è e sarà sempre, secondo me, l’elemento distintivo di un buon fotografo.
Sei autodidatta oppure hai studiato per acquisire le tue competenze?
Sono autodidatta al 100%. Quando ho iniziato su internet non c’era assolutamente nulla e nelle scuole si disegnava ancora con il compasso, squadre e le matite. Notti insonni, tanta passione e volontà di diventare bravi, mi hanno sempre guidato.
Ero e sono affamato di perfezione.
Tu che cosa pensi al riguardo, una corretta formazione è importante o con la Passione e l’impegno si può raggiungere ugualmente obiettivi importanti?
Sono convinto che con la Passione e l’impegno si può raggiungere qualsiasi obiettivo, specie oggi che su internet si può trovare davvero qualsiasi cosa. Tuttavia sono una buona formazione può velocizzare di molto i tempi di apprendimento….pensa solo al fatto che io sono in grado di spiegare in modo pratico ed efficace, in poche ore, cose che io da solo ho imparato in 6 mesi con dura sperimentazione.
Formarsi con i docenti giusti, come dire…ti mette le ali! 😉
Bene, ringrazio Martin per aver rilasciato questa intervista e, complimentandomi per il suo lavoro e per la Passione che mette nel suo lavoro, vi faccio vedere un paio di immagini tratte da uno dei suoi tanti lavori (prima e dopo).
Il resto lo potrete visionare nel suo spazio su Behance.Alla prossima intervista!
https://www.behance.net/MartinBenes
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